CARIGE:70MILA DOCUMENTI VIRTUALI AI RAGGI X PER IL CASO BANCARIO DELL’ANNO.
E’ il caso bancario del 2019: un istituto con 900mila clienti, quasi 500 sportelli sul territorio italiano e circa 4200 dipendenti impegnato nella corsa contro il tempo di fare pulizia nei propri bilanci, rafforzare il proprio patrimonio e definire un nuovo piano di rilancio prima che la fase di transizione ne intacchi le fondamenta e la fiducia della clientela. E’ il caso della Cassa di risparmio di Genova, istituto di riferimento di una regione con un reddito per abitante ancora al di sopra della media europea, pur se in crisi sotto il profilo occupazionale, e approdo del cruciale corridoio ferroviario e logistico Rotterdam-Genova.
La soluzione del nodo Carige ha coinvolto negli ultimi due anni una grande quantità di soggetti finanziari, imprenditoriali e professionali e, in particolare dal commissariamento della banca avvenuto per volontà della Banca Centrale Europea nei primi giorni del 2019, ha assunto una dimensione istituzionale: il tavolo virtuale ha visto infatti al centro i tre commissari straordinari (Pietro Modiano, Fabio Innocenzi, Raffaele Lener), in stretto contatto con Bce, Banca d’Italia e Ministero dell’Economia e delle Finanze, e la presenza di stakeholder raggruppabili almeno in quattro categorie, cioè i potenziali nuovi investitori (fondi di investimento, banche), i grandi azionisti e obbligazionisti, i partner commerciali e industriali della banca e i gruppi specializzati nella gestione dei crediti deteriorati (come Sga e Credito Fondiario).
Il dialogo tra tutti questi soggetti, e il percorso che nella seconda parte del 2019 dovrebbe tradursi in un riassetto a 360 gradi, vista anche la laboriosità dell’operazione è avvenuto su una piattaforma tecnologica di ultima generazione, una Virtual Data Room, realizzata e personalizzata “ad hoc” da Multipartner che mette a disposizione tutta la documentazione necessaria assicurando il massimo livello di sicurezza e controllo dei dati e degli accessi ai soggetti invitati nella data room; quindi non solo istituzioni, fondi, banche e partner ma anche consulenti e advisor legali e finanziari (almeno una quindicina). Qualche numero restituisce la dimensione e l’intensità della attività che sta permettendo ai player citati di passare ai raggi X gli asset di una banca con ancora 22 miliardi di euro di attivi e oltre 3 miliardi di crediti problematici in portafoglio. Dall’apertura della due diligence sono stati caricati nella Virtual Data Room 50 GB di informazioni distribuite su circa 70mila documenti, disponibili 24/7/365 agli utenti autorizzati, che sono stati visualizzati 5 milioni e mezzo di volte. Nessun dubbio sul fatto che questi strumenti abbiano ormai un ruolo centrale nelle attività finanziarie e di governance di molte organizzazioni tant'è che recenti studi firmati da Gartner stimano per i prossimi anni una crescita media in doppia cifra per il mercato delle Vdr in termini di giro d'affari a livello globale.
La complessità del dossier Carige (con numeri, obiettivi e piani più volte aggiornati) e le sue alterne vicende, che hanno visto ad esempio due grandi fondi internazionali come BlackRock e Apollo Management lavorare a lungo su un progetto senza poi concludere l’operazione, hanno portato a moltiplicare gli interlocutori seduti al tavolo virtuale : circa 300 gli utenti che sono stati registrati nella VDR (con configurazione “granulare” dei permessi accordati agli utenti autorizzati), di cui il 90% con un ruolo di sola visualizzazione (cioè senza diritto di “stampare” i documenti a sottolineare la riservatezza delle informazioni caricate e la necessità di tracciare le attività di ogni singolo utente e di monitorare l’uso di terze parti coinvolte), per 8mila accessi totali alla piattaforma di Multipartner mentre si è profilata una soluzione molto eterogenea se non altro per il numero degli attori protagonisti della cordata che dovrebbe assicurare la messa in sicurezza della banca. Il ruolo di pivot lo ha preso il Fondo interbancario per la tutela dei depositi ma accanto ad esso si è fatto avanti un partner industriale come Cassa Centrale Banca mentre nuovi investitori entreranno in gioco nella sottoscrizione di un prestito obbligazionario da 200 milioni e Sga rilevera' i crediti problematici consentendo alla banca ligure di fare pulizia di tali asset nei propri portafogli: il tutto per un intervento complessivo di 900 milioni di euro che ha già avuto il via libera della Bce e ora va verso il test dell’assemblea degli azionisti, prima di “uscire” dalla piattaforma virtuale per passare al vero test chiamato “execution”.Radiocor